(Adnkronos) – Con l'atteso taglio dei tassi di ieri, di 25 punti base, la strada è tracciata anche se l'approccio dell'Eurotower resta cauto, da valutare 'riunione per riunione'. Ancora una volta, l'unica bussola sono i dati: "Se ci indicheranno che la cosa più appropriata da fare è un altro taglio, lo faremo. Se invece ci indicheranno di non tagliare, allora faremo una pausa", ha chiarito subito la presidente, Christine Lagarde, in conferenza stampa. Negli ultimi mesi del 2024 l'Eurozona ha registrato una crescita modesta e il 2025 non sembra discostarsi da questa traiettoria. Per ora i rischi per il Pil sono ancora orientati a ribasso, ma pesa la scure dei dazi annunciati dall'amministrazione Trump. ''Un'escalation delle tensioni commerciali ridurrebbe la crescita dell'Eurozona, frenando le esportazioni e indebolendo l'economia globale'' e ''il perdurare dell'incertezza sulle politiche commerciali globali potrebbe trascinare al ribasso gli investimenti'', così come i conflitti geopolitici legati al conflitto russo-ucraino e al teatro mediorientale sono fonte di sostanziale insicurezza, ha spiegato Lagarde.  Francoforte, infatti, ha corretto a ribasso le stime sul prodotto interno lordo: + 0,9% per il 2025, +1,2% per il 2026 e +1,3% per il 2027. E parallelamente, ha rivisto a rialzo quelle sull'inflazione, su cui grava la corsa dei prezzi dell'energia, ipotizzando un +2,3% nel 2025, +1,9% nel 2026 e a+2,0% nel 2027.  I ragionamenti dell'Eurotower trovano eco nelle riflessioni degli analisti. Le barriere commerciali, volute da Trump sulle esportazioni Ue, "potrebbero innescare una contrazione economica significativa nella regione" e "i 'colloqui di pace' in corso per porre fine all'invasione russa dell'Ucraina hanno implicazioni dirette sui mercati energetici, in particolare in Europa", ha evidenziato Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, che vede nell’approccio della Bce una "certa riluttanza a ricorrere a tagli più drastici nel breve termine". Una lettura simile a quella di Lale Akoner, global market analyst di eToro: "Definire la fine del ciclo di allentamento potrebbe essere prematuro. Data la crescente incertezza politica globale, la Bce dovrebbe adottare un approccio più dipendente dai dati, simile a quello della Fed", ha suggerito l’analista, che concorda sull’utilità della spesa su difesa e infrastrutture. Anche per Konstantin Veit, portfolio manager di Pimco "i tassi di riferimento continueranno a scendere in modo cauto". (di Martina Regis) —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)