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    ‘Grande Fratello’, il direttore di Canale 5: “Ingiusto bollarlo come trash”

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    (Adnkronos) – "Mi permetto di rispondere alle vostre osservazioni, evidenziando come il programma (Grande Fratello, ndr) , a nostro avviso, rispetti norme e regolamenti e, senza dubbio, la dignità umana". A metterlo nero su bianco è il

    direttore di Canale5

    Giancarlo Scheri

    che, in una lettera inviata in risposta al Codacons che l'Adnkronos ha potuto visionare, traccia alcuni punti in difesa della trasmissione dopo le polemiche e la lettera dell'Associazione dei consumatori inviata a Pier Silvio Berlusconi. A rispondere è però il direttore della rete perché, spiega, "Pier Silvio Berlusconi, pur avendo tracciato una chiara linea editoriale per un'offerta televisiva moderna e di qualità, non può esercitare un controllo diretto su ogni dettaglio delle trasmissioni. È compito delle produzioni e della direzione di rete garantire il rispetto di tali principi". "'Grande Fratello' è un reality show, un genere televisivo che esiste da decenni e che viene seguito con passione da milioni di italiani -argomenta nel merito Scheri- Come in ogni contesto di interazione tra persone reali, possono verificarsi episodi più o meno edificanti e, quando emergono situazioni eccessive, la rete interviene con attenzione. Tuttavia, bollare un intero programma come 'trash' a causa di singoli episodi sarebbe una semplificazione ingiusta e fuorviante". Gran parte della responsabilità risiede, nell'analisi del direttore di Canale5, nel web più che nella tv. "Oggi il vero terreno dove i contenuti sfuggono a ogni forma di regolamentazione è il web -dice- I social network e le piattaforme digitali offrono materiale ben più estremo, accessibile senza alcun filtro". La televisione "mette a disposizione strumenti preziosi come il parental control, che consente di limitare la visione di programmi ritenuti non adatti", e "il telecomando resta il miglior strumento per decidere". "Infine, va detto che la televisione italiana si mantiene ben lontana dagli eccessi che si vedono in altri Paesi -dice ancora il direttore di Canale5- In molti contesti internazionali, reality e show di intrattenimento propongono spettacoli decisamente più provocatori. Mediaset, pur puntando su un'offerta televisiva dinamica e coinvolgente, garantisce un livello di attenzione e rispetto per il pubblico che non è affatto scontato".  Ma il Codacons non ci sta, e in una nota pubblica di risposta indirizzata al direttore di Canale5, osserva: "Non si possono ignorare episodi di bestemmie, atti osceni, sesso esplicito e comportamenti violenti che non solo sembrano essere stati trasmessi senza un’adeguata moderazione, ma talvolta persino spettacolarizzati". A tal riguardo, l'Associazione dei Consumatori ricorda alcuni episodi precisi: "Ci si permette di richiamare specifici precedenti sanzionatori che hanno colpito il programma ossia la sanzione dell’Agcom del 2011 pari di Euro 51.540,00 inflitta a Mediaset per le espressioni blasfeme pronunciate in più puntate da alcuni concorrenti del Grande Fratello; la squalifica di Edoardo Donnamaria (GF Vip 2023) ossia l’immediato provvedimento preso dalla produzione del Grande Fratello Vip per atteggiamenti irrispettosi nei confronti di un’altra concorrente ed ancora, altro caso similare le squalifiche di Ginevra Lamborghini e Giovanni Ciacci (GF Vip 2022) dove la prima per aver espresso frasi che incitavano al bullismo, il secondo eliminato tramite televoto flash per comportamenti inadeguati". "Se tanto non dovesse bastare, a mero titolo esemplificativo, ed osservando altri reality show, si richiama la sanzione di 100.000,00 euro commiata dall’Agcom avverso la Rai con riferimento al programma L'Isola dei Famosi – 2006, per violazione delle norme sul rispetto del sentimento religioso e a tutela dei minori, a seguito della pronuncia di bestemmie durante una puntata del reality o, ancora, la multa elevata dalla summenzionata Autorità avverso Mtv nel 2014, per la trasmissione di episodi dei reality show 'Gandia Shore' e 'Geordie Shore', giudicati inadatti ai minori per contenuti espliciti, senza le necessarie precauzioni tecniche per limitarne la visione", aggiunge ancora il Codacons. "Questi episodi dimostrano non solo la necessità di un controllo più rigoroso da parte della rete – o meglio di tutte le reti – televisive, ma anche la reiterata presenza di comportamenti inaccettabili che hanno richiesto interventi disciplinari, sebbene non sempre tempestivi". La richiesta, precisa il Codacons, "non ha l'intento di interferire nella Vostra libertà editoriale, ma si configura piuttosto come un legittimo richiamo alle Vostre precise responsabilità legali e deontologiche". Alla luce "di tutto quanto sopra, diffidiamo Mediaset a prendere provvedimenti concreti affinché tali episodi non si ripetano e a garantire che i propri programmi rispettino pienamente la normativa vigente", conclude l'Associazione.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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